Questo non è un libro ‘sui’ gulag, più un incontro ‘drammatico’ tra il presente e il passato, in cui la testimonianza di Olga aiuta a Katia a maturare.

Per ogni testimone della Storia disposto a raccontare occorre sempre qualcuno che sappia ascoltare e trasmettere i ricordi. Ma non sempre è facile, non sempre si può. Qui da una parte c’è Olga, un’ anziana apparentemente scorbutica, dall’altra Katia, una ragazza annoiata e scontenta. Lo scontro iniziale si trasforma in incontro e in racconto di sé. E il passato terribile dell’una diventa voglia di vivere più pienamente per l’altra. Si parla dei gulag, in questo romanzo, ma anche del senso da dare alla nostra vita, nel mondo in cui viviamo adesso.

Il tema è assolutamente nuovo, nel mondo della letteratura infantile, e di grande impatto mediatico: la rottura di un silenzio sulla bipolarità (politica e sociale) del male. Sono stata molto stringata nel raccontare la via crucis della protagonista, non amo gli effetti speciali. In questo mondo gridato c’è bisogno anche di silenzi. E poi credo che non bisogna raccontare tutto, a dei ragazzi così giovani (forse neanche agli adulti, dopotutto i vuoti si possono colmare). Quello che emerge è già potente, da solo basta a muovere l’immaginazione e a toccare il cuore (quando un cuore c’è). Non ci sono imbonimenti, prediche o messaggi, che mi fanno venire il voltastomaco, soprattutto quando hanno a che fare con le lacrime e il sangue di persone e fatti reali.

Breve indizio di trama

 

‘Perché il preside tiene in così grande considerazione Olga Mautino? Perché le ha consentito di scegliere la mia punizione? Cosa si nasconde dietro quell’odiosa faccia piena di rughe? ’. Questi sono i pensieri di Katia Rigotti costretta da una decisione del collegio docenti ad entrare tre volte a settimana in casa di Olga.
Katia è un’adolescente annoiata, risentita, scontenta di sé e degli amici che frequenta. Olga Mautino ha patito da bambina una crudele persecuzione, di cui porta segni indelebili nella memoria. Il confronto tra due figure così distanti come storia personale e come carattere farà sprizzare scintille. Ma nasceranno anche lunghi silenzi, lenti avvicinamenti e dolorose rivelazioni, dove piccole luci di speranza si accenderano poco a poco.
Katia e Olga si aiuteranno vicendevolmente: la prima a progettare il proprio futuro, la seconda a testimoniare il proprio passato.
Sullo sfondo di una Torino contemporanea, l’autrice ci propone uno spaccato di vita giovanile dei nostri giorni e contemporaneamente ci racconta l’orrore dei gulag staliniani.

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