Spiegare perché sia importante coltivare la passione per la lettura mi sembra ormai uno sforzo superfluo. Su questo argomento si sono sparsi fiumi di inchiostro ed ogni parola aggiunta rischia di trasformarsi in un luogo comune. E non c’è nulla di più pericoloso dei luoghi comuni, quando si vogliono invitare le persone ad intraprendere strade nuove. Diciamo allora soltanto questo, che è attraverso i percorsi autonomi della lettura che si sviluppa il pensiero critico, quindi in buona sostanza la partecipazione democratica al mondo in cui viviamo. E scusate se è poco.

Sarebbe però fuorviante pensare che ad un bambino possano interessare queste (ed altre) nobili argomentazioni. Tuttavia, è proprio ai bambini che dobbiamo rivolgerci, se vogliamo formare il lettore di domani, o meglio ancora se vogliamo conquistare alla lettura una più larga parte dei cittadini del futuro. In che modo? Mostrando in pratica che leggere è bello. Solo spostando l’attenzione dal dovere al piacere e dal dire al fare possiamo intraprendere un percorso di animazione alla lettura che accenda l’interesse del bambino. Mettendoci bene in testa che questo ‘fare’ deve presentarsi come un’esperienza totalmente gratuita. Animare, se le parole hanno un senso, vuol dire ‘incoraggiare a…’, e non s’è mai visto incoraggiare qualcuno puntandogli un fucile dietro la schiena.

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